Scuola dell'Infanzia e Primaria "Montessori"

MONTESSORI

Codice Meccanografico Infanzia:  RMAA892043

Codice Meccanografico Primaria: RMEE892037

Dove si trova

VIA PATERNO,18 VILLA ADRIANA, TIVOLI (RM)

Contatti

TEL: 0774453492

Chi era Maria Montessori?

Pedagogista e scienziata italiana, nacque il 31 agosto del 1870 a Chiaravalle, un paese in provincia di Ancona. Quando aveva tre anni, la famiglia si trasferì a Firenze e pochi anni dopo a Roma sempre per motivi lavorativi del padre. Frequentò le scuole elementari senza brillare particolarmente, anche a causa di diversi problemi di salute. Le cose, scolasticamente, iniziarono ad andare meglio a partire dagli undici anni, quando mostrò una certa inclinazione per le materie scientifiche. Frequentò la Regia scuola tecnica, iscrivendosi poi alla facoltà di Medicina della Sapienza e divenne una delle prime donne a laurearsi in questo ambito in Italia, nel 1896. Dedicò i propri studi e le ricerche in pediatria, psichiatria e igiene, infatti, una volta laureata, divenne assistente alla clinica psichiatrica universitaria di Roma prendendosi cura dei bambini con problemi psichici. Si rivelò un periodo molto importante per Montessori, che attraverso convegni e conferenze in giro per l’Europa ebbe modo di conoscere e approfondire metodi e teorie sul recupero dei "bambini anormali", come venivano definiti all’epoca. Portando avanti in parallelo il proprio impegno per l’emancipazione femminile, nel 1898 presentò a Torino, nel corso di un congresso pedagogico, i risultati delle proprie ricerche sui bambini, ottenendo la direzione della scuola magistrale ortofrenica di Roma. Nei primi anni del Novecento aprì nella zona di San Lorenzo la sua prima "Casa dei Bambini", in cui applicò un innovativo sistema per la scuola dell’infanzia, raccontato poi nel libro Il metodo della pedagogia scientifica. Il volume le diede un notevole successo anche all’estero, suscitando particolare interesse nel Nord America. Negli anni Venti, intorno a Montessori nacque il movimento montessoriano, da cui originarono la scuola magistrale Montessori e l’Opera nazionale Montessori. Nei primi anni il regime fascista incentivò e promosse l’apertura di nuove "Case dei Bambini": da un lato Mussolini aveva l’esigenza di ridurre il forte tasso di analfabetismo in alcune aree d’Italia e, dall’altro, pensava di poter sfruttare il lustro internazionale di Montessori a proprio favore. Negli anni seguenti, soprattutto dopo il delitto Matteotti e le ulteriori chiusure del regime, i rapporti con Montessori si deteriorarono: molte scuole furono chiuse e la stessa Maria Montessori fu sostanzialmente emarginata dal fascismo. Nel 1933 a Maria Montessori non restò che dimettersi dall’Opera nazionale e l’anno seguente fu praticamente costretta ad abbandonare l’Italia. Tornò in Europa solamente nel 1946. L’anno seguente rientrò in Italia e ottenne la possibilità di rimettere in piedi l’Opera nazionale, che si fece nuovamente promotrice dei sistemi pedagogici montessoriani. Trasferitasi nei Paesi Bassi, Maria Montessori morì a Noordwijk il 6 maggio del 1952. Maria Montessori viene principalmente ricordata per il metodo di insegnamento che ideò per i bambini. Il metodo Montessori si basa principalmente su un assunto: l’allievo deve essere libero di sperimentare per conto proprio, perché solamente attraverso la libertà si possono favorire la creatività e altre doti presenti nella natura dei bambini. Attraverso questo processo, il metodo deve far emergere e far comprendere l’importanza della disciplina, dando agli allievi le risorse per imparare a regolarsi da soli e a seguire quando necessario le regole. Montessori introdusse il concetto di una scuola a misura di bambino, e non di adulto come accadeva nei primi del Novecento. Un ambiente più amichevole e meno ostile divenne l’elemento necessario per mettere a proprio agio i bambini e consentire loro di interagire con più naturalità, primo passo verso l’apprendimento.