Scuola Primaria

Nell’ordinamento scolastico italiano, la scuola primaria, precedentemente denominata e tuttora comunemente chiamata scuola elementare, fa parte del primo ciclo di istruzione.

Percorso di studio

Scuola Primaria

Struttura didattica

IC Tivoli IV - V. Pacifici

Email

rmic892003@istruzione.it

Telefono

0774530199

Cos'è

Nell’ordinamento scolastico italiano, la scuola primaria, precedentemente denominata e tuttora comunemente chiamata scuola elementare, fa parte del primo ciclo di istruzione, articolato in due percorsi scolastici consecutivi e obbligatori: la scuola primaria che dura cinque anni, e la scuola secondaria di primo grado che dura tre anni. La scuola primaria: promuove, nel rispetto delle diversità individuali, lo sviluppo della personalità - permette di acquisire e sviluppare le conoscenze e le abilità di base fino alle prime sistemazioni logico-critiche - favorisce l’apprendimento dei mezzi espressivi, inclusa l’alfabetizzazione in almeno una lingua dell’Unione europea (inglese) oltre alla lingua italiana - pone le basi per l’utilizzazione di metodologie scientifiche nello studio del mondo naturale, dei suoi fenomeni e delle sue leggi - valorizza le capacità relazionali e di orientamento nello spazio e nel tempo - educa i giovani cittadini ai principi fondamentali della convivenza civile (Legge 53 del 2003). Il passaggio alla scuola secondaria di primo grado, al termine della quinta classe, non prevede più che gli alunni sostengano un esame.

 

Plesso Montessori - codice RMEE892037

MONTESSORI

Chi era Maria Montessori?

Pedagogista e scienziata italiana, nacque il 31 agosto del 1870 a Chiaravalle, un paese in provincia di Ancona. Quando aveva tre anni, la famiglia si trasferì a Firenze e pochi anni dopo a Roma sempre per motivi lavorativi del padre. Frequentò le scuole elementari senza brillare particolarmente, anche a causa di diversi problemi di salute. Le cose, scolasticamente, iniziarono ad andare meglio a partire dagli undici anni, quando mostrò una certa inclinazione per le materie scientifiche. Frequentò la Regia scuola tecnica, iscrivendosi poi alla facoltà di Medicina della Sapienza e divenne una delle prime donne a laurearsi in questo ambito in Italia, nel 1896. Dedicò i propri studi e le ricerche in pediatria, psichiatria e igiene, infatti, una volta laureata, divenne assistente alla clinica psichiatrica universitaria di Roma prendendosi cura dei bambini con problemi psichici. Si rivelò un periodo molto importante per Montessori, che attraverso convegni e conferenze in giro per l’Europa ebbe modo di conoscere e approfondire metodi e teorie sul recupero dei "bambini anormali", come venivano definiti all’epoca. Portando avanti in parallelo il proprio impegno per l’emancipazione femminile, nel 1898 presentò a Torino, nel corso di un congresso pedagogico, i risultati delle proprie ricerche sui bambini, ottenendo la direzione della scuola magistrale ortofrenica di Roma. Nei primi anni del Novecento aprì nella zona di San Lorenzo la sua prima "Casa dei Bambini", in cui applicò un innovativo sistema per la scuola dell’infanzia, raccontato poi nel libro Il metodo della pedagogia scientifica. Il volume le diede un notevole successo anche all’estero, suscitando particolare interesse nel Nord America. Negli anni Venti, intorno a Montessori nacque il movimento montessoriano, da cui originarono la scuola magistrale Montessori e l’Opera nazionale Montessori. Nei primi anni il regime fascista incentivò e promosse l’apertura di nuove "Case dei Bambini": da un lato Mussolini aveva l’esigenza di ridurre il forte tasso di analfabetismo in alcune aree d’Italia e, dall’altro, pensava di poter sfruttare il lustro internazionale di Montessori a proprio favore. Negli anni seguenti, soprattutto dopo il delitto Matteotti e le ulteriori chiusure del regime, i rapporti con Montessori si deteriorarono: molte scuole furono chiuse e la stessa Maria Montessori fu sostanzialmente emarginata dal fascismo. Nel 1933 a Maria Montessori non restò che dimettersi dall’Opera nazionale e l’anno seguente fu praticamente costretta ad abbandonare l’Italia. Tornò in Europa solamente nel 1946. L’anno seguente rientrò in Italia e ottenne la possibilità di rimettere in piedi l’Opera nazionale, che si fece nuovamente promotrice dei sistemi pedagogici montessoriani. Trasferitasi nei Paesi Bassi, Maria Montessori morì a Noordwijk il 6 maggio del 1952. Maria Montessori viene principalmente ricordata per il metodo di insegnamento che ideò per i bambini. Il metodo Montessori si basa principalmente su un assunto: l’allievo deve essere libero di sperimentare per conto proprio, perché solamente attraverso la libertà si possono favorire la creatività e altre doti presenti nella natura dei bambini. Attraverso questo processo, il metodo deve far emergere e far comprendere l’importanza della disciplina, dando agli allievi le risorse per imparare a regolarsi da soli e a seguire quando necessario le regole. Montessori introdusse il concetto di una scuola a misura di bambino, e non di adulto come accadeva nei primi del Novecento. Un ambiente più amichevole e meno ostile divenne l’elemento necessario per mettere a proprio agio i bambini e consentire loro di interagire con più naturalità, primo passo verso l’apprendimento.


Plesso Iqbal Masih - codice RMEE892048

IQBAL

Chi era Iqbal Masih?

Quella di Iqbal Masih è una storia vera, una vicenda tragica, che è però motivo di speranza e di orgoglio per tutti coloro che si sonotrovati o si trovano in una condizione simile alla sua. Iqbal si è ribellato, in nome di tutti i bambini venduti come schiavi e costrettia lavorare come bestie, e la sua voce è risuonata nel mondo. Era nato nel 1983 Iqbal Masih e aveva quattro anni quando suo padre decise di venderlo come schiavo a un fabbricante di tappeti. Per 12 dollari. È l’inizio di una schiavitù senza fine: gli interessi del “prestito” ottenuto in cambio del lavoro del bambino non faranno che accrescere il debito. Picchiato, sgridato e incatenato al suo telaio, Iqbal inizia a lavorare per più di dodici ore al giorno. È uno dei tanti bambini che tessono tappeti in Pakistan; le loro piccole mani sono abili e veloci, i loro salari ridicoli, e poi i bambini non protestano e possono essere puniti più facilmente. Un giorno del 1992 Iqbal e altri bambini escono di nascosto dalla fabbrica di tappeti per assistere alla celebrazione della giornata della libertà organizzata dal Fronte di Liberazione del Lavoro Schiavizzato (Bllf). Forse per la prima volta Iqbal sente parlare di diritti e dei bambini che vivono in condizione di schiavitù. Proprio come lui. Spontaneamente decide di raccontare la sua storia: il suo improvvisato discorso fa scalpore e nei giorni successivi viene pubblicato dai giornali locali. Iqbal decide anche che non vuole tornare a lavorare in fabbrica e un avvocato del Bllf lo aiuta a preparare una lettera di “dimissioni” da presentare al suo ex padrone. Durante la manifestazione Iqbal conosce Eshan Ullah Khan, leader del Bllf, il sindacalista che rappresenterà la sua guida verso una nuova vita in difesa dei diritti dei bambini. Così Iqbal comincia a raccontare la sua storia sui teleschermi di tutto il mondo, diventa simbolo e portavoce del dramma dei bambini lavoratori nei convegni, prima nei Paesi asiatici, poi a Stoccolma e a Boston: – Da grande voglio diventare avvocato e lottare perché i bambini non lavorino troppo –. Iqbal ricomincia a studiare senza interrompere il suo impegno di piccolo sindacalista. Ma la storia della sua libertà è breve. Il 16 aprile 1995 gli sparano a bruciapelo mentre corre in bicicletta nella sua città natale Muridke, con i suoi cugini Liaqat e Faryad. – Un complotto della mafia dei tappeti – dirà Ullah Khan subito dopo il suo assassinio. Qualcuno si era sentito minacciato dall’attivismo di Iqbal, la polizia fu accusata di collusione1 con gli assassini. Di fatto molti dettagli di quella tragica domenica sono rimasti poco chiari. Con i 15 mila dollari del Premio Reebok per la Gioventù in Azione ricevuti nel dicembre 1994 a Boston, Iqbal voleva costruire una scuola perché i bambini schiavi potessero ricominciare a studiare.


Plesso Brancaccio - codice RMEE892059

BRANCACCIO


Plesso Testi - codice RMEE89206A

TESTI

A cosa serve

La finalità del primo ciclo è l’acquisizione delle conoscenze e delle abilità fondamentali per sviluppare le competenze culturali di base nella prospettiva del pieno sviluppo della persona.

Come si fa

Per le iscrizioni alle prime cassi della Scuola Primaria è disponibile, nel mese di gennaio di ogni anno, la procedura online sul sito del MIUR, a cui si accede dal pulsante sottostante.

Clicca qui.

Orario

Plesso Montessori - codice RMEE892037

Tempo scuola: tempo antimeridiano - 27 ore dalle 8.15 alle 13.45 dal lunedì al giovedì e dalle  8.15 alle 13.15 il venerdì.

 

Plesso Iqbal Masih - codice RMEE892048

Tempo scuola: tempo antimeridiano e due rientri pomeridiani - 30 ore dalle 8.30 alle 13.30 il martedì, mercoledì e giovedì, dalle  8.30 alle 16.00 il lunedì e il giovedì.

 

Plesso Brancaccio - codice RMEE892059

Tempo scuola: tempo antimeridiano - 27 ore dalle 8.15 alle 13.45 dal lunedì al giovedì e dalle  8.15 alle 13.15 il venerdì.

 

Plesso Testi - codice RMEE89206A

Tempo scuola: tempo antimeridiano - 27 ore dalle 8.15 alle 13.45 dal lunedì al giovedì e dalle  8.15 alle 13.15 il venerdì.